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diretto da Pietro Longhi e Daniela Petruzzi
Privacy Policy Centro Teatrale Artigiano - Sede Fiscale: Via Monte Zebio 14/c 00195 Roma - Partita Iva e Codice Fiscale: 13195511004 SteveR
Gaia de Laurentiis - Pietro Longhi in DIAMOCI DEL TU di Norm Foster - Regia Enrico Maria Lamanna Un asettico rapporto di lavoro pluriennale diventa sorprendentemente una spassosa, arguta e scintillante relazione. Come un fiore sbocciato al momento giusto, la storia tra un burbero e scontroso datore di lavoro e la sua ineffabile collaboratrice ci offre lo spunto per una commedia deliziosa che cancella di colpo la ruggine di un lungo regime di incomunicabilità. Ed il nuovo, improvviso scoprirsi riscatta sia lui che lei da anni di solitudine prendendo molto presto una piega briosa e brillante. Alle volte l’amore, come il paradiso…può attendere, ma al momento opportuno sa sempre come coinvolgere il nostro cuore. Produzione: CENTRO TEATRALE ARTIGIANO
RocIo Munoz Morales - Pietro Longhi in IL CAPPOTTO DI JANIS di Alain Teulié - Regia Enrico Maria Lamanna Un incontro tra due persone semplici che non sarebbe mai potuto avvenire. Mira, una vivace e giovane donna, particolare e impertinente dall’abbigliamento eccentrico e Joseph uno scrittore solitario che vive in un appartamento pieno di scatoloni. Tramite un annuncio Joseph assume Mira a cui assegna una missione misteriosa e delicata ma pian piano verranno allo scoperto i segreti che legano questa improbabile coppia a cui tutto sembra opporsi. Emozione e suspense fino all’epilogo. Produzione: CENTRO TEATRALE ARTIGIANO Scene: Alessandro Chiti Musiche: Bungaro
GIANDOMENICO ANELLINO PIETRO LONGHI in “MERAVIGLIOSO” In volo tra le note di Domenico Modugno Drammaturgia Melania Giglio REGIA DANIELE SALVO “La canzone è un momento di grande felicità. Non sono d’accordo con i tormenti interiori. Non servono a niente. Io voglio cantare la felicità, anche se non esiste, mi voglio illudere che esista, devo credere che esista.” Domenico Modugno Un sole abbagliante illumina la “piscina di Dio”, il tratto di mare davanti alla villa di Lampedusa dove Domenico Modugno, noto come “Mr. Volare”, sta trascorrendo gli ultimi anni della sua vita. Questa casa unica nel suo genere, con un accesso diretto alla rinomata Spiaggia dei Conigli, è l’ultima dimora dell’amatissimo cantautore italiano. Domenico Modugno è solo, seduto sulla sua sedia a dondolo davanti al mare. È un uomo stanco, molto provato e malfermo, con i postumi di un ictus che impedisce al corpo di ricevere gli ordini del cervello e del cuore. Un disco diffonde le note di “ L’uomo in frac ”, uno dei suoi più grandi successi internazionali. Modugno ha gli occhi lucidi e sprofonda nei ricordi. La sua è una malinconia sottile, irrimediabile, inaffrontabile. La vita è stata molto generosa con lui, la sua carriera è stata folgorante e straordinaria, colma di successi internazionali e riconoscimenti eccezionali. Modugno è il cantante italiano più conosciuto all'estero, con oltre 60 milioni di dischi venduti. Era nato il 9 gennaio del 1928 a Polignano a Mare (Bari). Poco più che ventenne si era trasferito a Roma per seguire la sua vena artistica, cinematografica agli inizi. La musica arrivò solo in un secondo momento, quasi per caso: una ninna-nanna cantata nel film Carica eroica di De Robertis (1953) fu il lasciapassare per la trasmissione radiofonica Trampolino ”. Il successo arrivò 5 anni dopo con la vittoria al Festival di Sanremo del '58 con Nel blu dipinto di blu ”. L'anno dopo bissò con Piove ”. Come una sorta di Re Mida, ogni brano che le sue corde vocali affrontavano si trasformava in un successo: altre due vittorie a Sanremo (nel '62 e nel '66), una al Festival di Napoli (nel '64 con Tu 'na cosa grande ”) e la fama mondiale. Intanto diventò anche attore di cinema e teatro (memorabile il suo Rinaldo in campo ”), regista, volto tv. La sua carriera subì una brusca interruzione quando, durante la registrazione della trasmissione La luna nel pozzo di Canale 5, fu colpito da un ictus. Nell'ultima parte della sua vita fu anche politico, deputato per il Partito Radicale. Ed è a questo punto che lo incontriamo. Nella parte più dura della sua vita. Ora le cose sono cambiate. Ora non è quasi più possibile cantare. Ora si combatte con la vita quotidiana, con l’impegno politico, l’ambientalismo, la malasanità, i problemi italiani e i ricordi del passato, in un mondo che cambia a velocità vertiginosa. Davanti alla “piscina di Dio”, non resta che affogare nella nostalgia, perdersi nel ricordo di ciò che è stato o di ciò che avrebbe dovuto e potuto essere. Modugno si addormenta. Sogna. Inizia così un viaggio meraviglioso nella sua straordinaria produzione musicale, dagli esordi sino ai più grandi successi. In scena vedremo il giovane Modugno, impegnato nelle sue prime esperienze, sino agli ultimi successi planetari. Poesia, musica, recitazione, canto si alterneranno come in un affresco antico dipinto con una tavolozza di innumerevoli colori. È un viaggio meraviglioso tra le note di uno dei più grandi artisti italiani di tutti i tempi, un uomo che sapeva tradurre la Poesia in canto e l’emozione in musica. Il sonno di Modugno viene improvvisamente interrotto dal suono di un campanello. La musica si ferma. È la visita inattesa di un caro amico: Marco Pannella , compagno delle sue ultime avventure politiche. Bastano pochi istanti: ecco riaffiorare gli ultimi ricordi, i sorrisi e i discorsi appassionati di due uomini profondamente impegnati. Dopo qualche bicchiere di vino e un appassionato scambio di opinioni sulla realtà italiana di quegli anni, la malasanità, l’ambientalismo, la corruzione dilagante e l’imbarbarimento della società italiana, Pannella si accomiata con un abbraccio. Le luci del tramonto sul mare tingono di rosso le pareti della stanza. Domenico sorride e si tuffa nel suo mare dipinto di blu. Le luci del teatro si accendono improvvisamente. Il gioco è finito. Ora una voce annuncia ciò che è successo subito dopo. Domenico Modugno non c’è più perché s’è accasciato senza vita dopo una litigata con due ragazzi del WWF, sulla soglia della sua casa con le arcate a vetri aperte sullo spettacolo dell’Isola dei Conigli, la baia più bella di Lampedusa, dorata, dalla finissima sabbia scelta dalle tartarughe per depositare le uova. “Se ne è andato davanti al mare dipinto di blu, al tramonto, sul lembo di terra che più amava”. Il suo tavolo al bar Royal, sul corso di Lampedusa, ora è vuoto. Come succedeva quando ritardava per il solito aperitivo e i camerieri invitavano i turisti a lasciarlo libero perché “riservato”. Ma nessuno vedrà più Mister Volare su quella seggiola in prima fila, davanti al teatro del passeggio, con famigliole, bambini e belle ragazze che si fermavano per l’autografo o per un sorriso. Nessuno sentirà più la sua voce. Lui aveva deciso di portare con nella bara una foto e due boccette con l’acqua e la sabbia dell’Isola dei Conigli, oltre al cappello e al bastone dell’uomo in frac. Così se ne va un grande Artista. Così se ne va un Poeta. Senza clamore e annunci altisonanti. Con la tristezza nel cuore. Dopo una nuotata nell’acqua cristallina. Con la leggerezza di una piuma. Daniele Salvo
diretto da Pietro Longhi e Daniela Petruzzi
Centro Teatrale Artigiano Sede Fiscale: Via Monte Zebio 14/c 00195 Roma Partita Iva e Codice Fiscale: 13195511004 SteveR
Gaia de Laurentiis - Pietro Longhi in DIAMOCI DEL TU di Norm Foster - Regia Enrico Maria Lamanna Un asettico rapporto di lavoro pluriennale diventa sorprendentemente una spassosa, arguta e scintillante relazione. Come un fiore sbocciato al momento giusto, la storia tra un burbero e scontroso datore di lavoro e la sua ineffabile collaboratrice ci offre lo spunto per una commedia deliziosa che cancella di colpo la ruggine di un lungo regime di incomunicabilità. Ed il nuovo, improvviso scoprirsi riscatta sia lui che lei da anni di solitudine prendendo molto presto una piega briosa e brillante. Alle volte l’amore, come il paradiso…può attendere, ma al momento opportuno sa sempre come coinvolgere il nostro cuore. Produzione: CENTRO TEATRALE ARTIGIANO
RocIo Munoz Morales Pietro Longhi in IL CAPPOTTO DI JANIS di Alain Teulié - Regia Enrico Maria Lamanna Un incontro tra due persone semplici che non sarebbe mai potuto avvenire. Mira, una vivace e giovane donna, particolare e impertinente dall’abbigliamento eccentrico e Joseph uno scrittore solitario che vive in un appartamento pieno di scatoloni. Tramite un annuncio Joseph assume Mira a cui assegna una missione misteriosa e delicata ma pian piano verranno allo scoperto i segreti che legano questa improbabile coppia a cui tutto sembra opporsi. Emozione e suspense fino all’epilogo. Produzione: CENTRO TEATRALE ARTIGIANO Scene: Alessandro Chiti Musiche: Bungaro
GIANDOMENICO ANELLINO PIETRO LONGHI in “MERAVIGLIOSO” In volo tra le note di Domenico Modugno Drammaturgia Melania Giglio REGIA DANIELE SALVO “La canzone è un momento di grande felicità. Non sono d’accordo con i tormenti interiori. Non servono a niente. Io voglio cantare la felicità, anche se non esiste, mi voglio illudere che esista, devo credere che esista.” Domenico Modugno Un sole abbagliante illumina la “piscina di Dio”, il tratto di mare davanti alla villa di Lampedusa dove Domenico Modugno, noto come “Mr. Volare”, sta trascorrendo gli ultimi anni della sua vita. Questa casa unica nel suo genere, con un accesso diretto alla rinomata Spiaggia dei Conigli, è l’ultima dimora dell’amatissimo cantautore italiano. Domenico Modugno è solo, seduto sulla sua sedia a dondolo davanti al mare. È un uomo stanco, molto provato e malfermo, con i postumi di un ictus che impedisce al corpo di ricevere gli ordini del cervello e del cuore. Un disco diffonde le note di L’uomo in frac ”, uno dei suoi più grandi successi internazionali. Modugno ha gli occhi lucidi e sprofonda nei ricordi. La sua è una malinconia sottile, irrimediabile, inaffrontabile. La vita è stata molto generosa con lui, la sua carriera è stata folgorante e straordinaria, colma di successi internazionali e riconoscimenti eccezionali. Modugno è il cantante italiano più conosciuto all'estero, con oltre 60 milioni di dischi venduti. Era nato il 9 gennaio del 1928 a Polignano a Mare (Bari). Poco più che ventenne si era trasferito a Roma per seguire la sua vena artistica, cinematografica agli inizi. La musica arrivò solo in un secondo momento, quasi per caso: una ninna-nanna cantata nel film Carica eroica di De Robertis (1953) fu il lasciapassare per la trasmissione radiofonica Trampolino ”. Il successo arrivò 5 anni dopo con la vittoria al Festival di Sanremo del '58 con Nel blu dipinto di blu ”. L'anno dopo bissò con Piove ”. Come una sorta di Re Mida, ogni brano che le sue corde vocali affrontavano si trasformava in un successo: altre due vittorie a Sanremo (nel '62 e nel '66), una al Festival di Napoli (nel '64 con Tu 'na cosa grande ”) e la fama mondiale. Intanto diventò anche attore di cinema e teatro (memorabile il suo Rinaldo in campo ”), regista, volto tv. La sua carriera subì una brusca interruzione quando, durante la registrazione della trasmissione La luna nel pozzo di Canale 5, fu colpito da un ictus. Nell'ultima parte della sua vita fu anche politico, deputato per il Partito Radicale. Ed è a questo punto che lo incontriamo. Nella parte più dura della sua vita. Ora le cose sono cambiate. Ora non è quasi più possibile cantare. Ora si combatte con la vita quotidiana, con l’impegno politico, l’ambientalismo, la malasanità, i problemi italiani e i ricordi del passato, in un mondo che cambia a velocità vertiginosa. Davanti alla “piscina di Dio”, non resta che affogare nella nostalgia, perdersi nel ricordo di ciò che è stato o di ciò che avrebbe dovuto e potuto essere. Modugno si addormenta. Sogna. Inizia così un viaggio meraviglioso nella sua straordinaria produzione musicale, dagli esordi sino ai più grandi successi. In scena vedremo il giovane Modugno, impegnato nelle sue prime esperienze, sino agli ultimi successi planetari. Poesia, musica, recitazione, canto si alterneranno come in un affresco antico dipinto con una tavolozza di innumerevoli colori. È un viaggio meraviglioso tra le note di uno dei più grandi artisti italiani di tutti i tempi, un uomo che sapeva tradurre la Poesia in canto e l’emozione in musica. Il sonno di Modugno viene improvvisamente interrotto dal suono di un campanello. La musica si ferma. È la visita inattesa di un caro amico: Marco Pannella , compagno delle sue ultime avventure politiche. Bastano pochi istanti: ecco riaffiorare gli ultimi ricordi, i sorrisi e i discorsi appassionati di due uomini profondamente impegnati. Dopo qualche bicchiere di vino e un appassionato scambio di opinioni sulla realtà italiana di quegli anni, la malasanità, l’ambientalismo, la corruzione dilagante e l’imbarbarimento della società italiana, Pannella si accomiata con un abbraccio. Le luci del tramonto sul mare tingono di rosso le pareti della stanza. Domenico sorride e si tuffa nel suo mare dipinto di blu. Le luci del teatro si accendono improvvisamente. Il gioco è finito. Ora una voce annuncia ciò che è successo subito dopo. Domenico Modugno non c’è più perché s’è accasciato senza vita dopo una litigata con due ragazzi del WWF, sulla soglia della sua casa con le arcate a vetri aperte sullo spettacolo dell’Isola dei Conigli, la baia più bella di Lampedusa, dorata, dalla finissima sabbia scelta dalle tartarughe per depositare le uova. “Se ne è andato davanti al mare dipinto di blu, al tramonto, sul lembo di terra che più amava”. Il suo tavolo al bar Royal, sul corso di Lampedusa, ora è vuoto. Come succedeva quando ritardava per il solito aperitivo e i camerieri invitavano i turisti a lasciarlo libero perché “riservato”. Ma nessuno vedrà più Mister Volare su quella seggiola in prima fila, davanti al teatro del passeggio, con famigliole, bambini e belle ragazze che si fermavano per l’autografo o per un sorriso. Nessuno sentirà più la sua voce. Lui aveva deciso di portare con nella bara una foto e due boccette con l’acqua e la sabbia dell’Isola dei Conigli, oltre al cappello e al bastone dell’uomo in frac. Così se ne va un grande Artista. Così se ne va un Poeta. Senza clamore e annunci altisonanti. Con la tristezza nel cuore. Dopo una nuotata nell’acqua cristallina. Con la leggerezza di una piuma. Daniele Salvo