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diretto da Pietro Longhi e Daniela Petruzzi
Privacy Policy Centro Teatrale Artigiano - Sede Fiscale: Via Monte Zebio 14/c 00195 Roma - Partita Iva e Codice Fiscale: 13195511004 SteveR
Bellezza Orsini. La costruzione di una strega. Rappresentazione Teatrale in occasione della Domenica di carta 2021 Domenica di carta 2021, il 10 ottobre, presso la Biblioteca Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma, la Compagnia del Centro Teatrale Artigiano diretta da Pietro Longhi ha organizzato una rappresentazione teatrale che evidenzierà la figura femminile, Bellezza Orsini, protagonista nel Cinquecento di una vicenda drammatica. Nel 1528 Bellezza Orsini, figlia naturale di Pietro Angelo e serva degli Orsini, feudatari di Monterotondo, accusata di stregoneria in seguito alla fama pubblica sui suoi malefici con le erbe. Processata e torturata nella Rocca di Fiano Romano, finì per cedere alle accuse passando da una decisa difesa dei suoi comportamenti alla descrizione del sabba con il diavolo attorno all’albero di noce di Benevento. Alla condannata viene applicata la tortura riservata agli uomini, senza le attenuazioni usuali per le donne, in quanto strega. Al settimo tratto di corda Bellezza crolla a terra e confessa di essere strega, di avere insegnato la “stregoneria” a tantissime persone e di aver ammalato e guarito per denaro. L’evento ha un epilogo tragico. Il notaio stesso, che trascrive il verbale, la ritrova riversa a terra moribonda: sgozzatasi con un chiodo alla gola, pronunciò che, tentata dal diavolo, si era uccisa per scomparire dal mondo. Introdotta da Michele Di Sivo, la storia sarà narrata con le voci di Maria Cristina Gionta e Luca Negroni della Compagnia del Centro Teatrale Artigiano diretto da Pietro Longhi. I testi sono tratti dal volume “Bellezza Orsini. La costruzione di una strega” di Michele Di Sivo. La drammaturgia e la regia sono a cura di Silvio Giordani. Musica dal vivo di Emiliano Ottaviani. Costumi Sorelle Ferroni.
"Plautilla", percorso drammaturgico su Plautilla Bricci l'Architettatrice Archivio di Stato di Roma - Sala Alessandrina - 27 aprile 2022 Plautilla Bricci, figura singolare e a tratti unica nella Roma barocca del Seicento, sarà al centro di un percorso drammaturgico scritto e diretto dal Teatro Manzoni e dal Centro Teatrale Artigiano in programma presso l’Archivio di Stato di Roma il 27 aprile . La performance teatrale sarà introdotta da Yuri Primarosa , curatore della prima mostra interamente dedicata all’artista, Plautilla Bricci pittrice e architettrice. Una rivoluzione silenziosa presso la Galleria Corsini. Formatasi nella bottega del padre Giovanni, in una società a carattere fortemente maschile, la giovane Plautilla Bricci inizia la sua carriera artistica nella cerchia romana del Cavalier d'Arpino. Un atto notarile del 1663, relativo ai lavori per la realizzazione di Villa Benedetta fuori Porta San Pancrazio sul Gianicolo, ci restituisce per la prima volta l'uso della parola " architettrice ", riferito proprio a Plautilla. Tale definizione sancisce l'autonomia della donna nella sua attività progettuale, che sino ad allora era rimasta in ombra e relegata a collaboratrice di più illustri architetti e pittori. Plautilla è quindi autrice del progetto di Villa Benedetta, detta anche il Vascello per la sua pianta articolata; la villa era stata commissionata dall'abate Elpidio Benedetti , amico e consigliere del cardinale Mazzarino, con cui la Bricci nel tempo aveva intessuto un intenso sodalizio che le garantì un’indipendenza rarissima per una
donna dell’epoca. L'edificio si sviluppava su tre piani e presentava una ricca decorazione interna: una delle volte del piano nobile era affrescata con "L'Aurora" di Pietro da Cortona. Nel 1849 l'edificio divenne un avamposto delle truppe garibaldine impegnate contro l'esercito francese, andando purtroppo distrutto. Nel fondo dei Trenta Notai capitolini dell’'Archivio di Stato di Roma sono conservati il capitolato e sette disegni di Villa Benedetta, probabilmente i primi progetti architettonici tracciati da una donna a essere giunti ai nostri giorni, a testimonianza del ruolo di direttrice dei lavori svolto da Plautilla. “Plautilla”, diretta da Silvio Giordani, interpretata da Pietro Longhi e Claudia Ferri con musiche dal vivo di Emiliano Ottaviani e Carla Mulas González, verrà rappresentata presso la Sala Alessandrina il 27 aprile alle ore 16.
Venerdì 29 aprile ore 17.00 Via Monte Zebio 14, Roma CENTRO TEATRALE ARTIGIANO presenta «URSULA HIRSCHMANN» drammaturgia e regia di SILVIO GIORDANI Da «Ventotene. Il viaggio di Ursula verso l’Europa» di Emanuela Lucchetti e Gianpiero Chionna con MARIA CRISTINA GIONTA, GIUSEPPE RENZO, EMILIANO OTTAVIANI musiche dal vivo eseguite da LAURA MAZZON Primo appuntamento della nuova iniziativa al Teatro Manzoni di Roma: la serie teatrale “NASCOSTE. Storie perse tra le pagine del tempo” a cura di MICHELE DI SIVO, EMANUELA LUCCHETTI E FABRIZIO OLIVERIO Una nuova iniziativa al Teatro Manzoni di Roma: il prossimo 29 aprile alle ore 17.00 prende il via con “Ursula Hirschmann” drammaturgia e regia di Silvio Giordani - la serie teatrale Nascoste. Storie perse tra le pagine del tempo, a cura di Michele Di Sivo, Emanuela Lucchetti e Fabrizio Oliverio. “Nascoste” sono storie spesso dimenticate, fatte di gesta eroiche, emancipazione e resistenza. Vite e racconti persi tra le pieghe del tempo in attesa di qualcuno che li ascolti. Vicende che approdano a teatro per presentarsi allo spettatore in una veste nuova grazie ad un percorso drammaturgico ed all’incontro del Centro Teatrale Artigiano di Roma con il Master Esperto in Comunicazione Storica dell’Università Roma Tre. Il progetto si avvale anche della collaborazione dell’Associazione E io ci sto che opera a tutto tondo nel campo dell’arte e della cultura. La rassegna prevede una serie di incontri che saranno proposti nella prossima stagione del Teatro Manzoni e vedranno al centro figure come Margherita Sarfatti, Isabella De’ Medici, Giandante X, Bellezza Orsini, Pippa Bacca. La figura di Ursula Hirschmann e la nascita del Manifesto di Ventotene saranno al centro della prima “storia”, in programma proprio il 29 aprile alle ore 17.00 con Maria Cristina Gionta, Giuseppe Renzo ed Emiliano Ottaviani. Musiche dal vivo eseguite da Laura Mazzon.
Il progetto verrà introdotto dal Professore Michele di Sivo, storico e insegnante di Archivistica all’Università degli Studi RomaTre. A seguire si terrà una breve prefazione alla rappresentazione teatrale su Ursula Hirschmann a cura di Emanuela Lucchetti, comunicatrice storica, attualmente partecipe al programma di approfondimento storico Passato e Presente, condotto da Paolo Mieli. Al termine della rappresentazione teatrale si terrà un dibattito con il pubblico in sala, condotto dalla stessa Emanuela Lucchetti e Fabrizio Oliverio, archeologo ed esperto in comunicazione storica, televisiva e multimediale.
Festival delle Ville Vesuviane
Teatro Manzoni
Con lo spettacolo "Bellezza Orsini" prodotto dal Centro Teatrale Artigiano MARIA CRISTINA GIONTA è entrata nella terna del migliore interprete, sezione monologhi, del premio LE MASCHERE DEL TEATRO ITALIANO. Il 7 settembre 2023, con ripresa di RAI 1 si terrà la cerimonia di premiazione presso il TEATRO STABILE DI CATANIA.
7 settembre - Catania - Serata di gala per il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2023 Si terrà il 7 settembre alle 20,30, a piazza Università a Catania, con diretta/differita su Raiuno condotta da Tullio Solenghi, la serata finale del Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2023 organizzato per il secondo anno dal Teatro Stabile di Catania. Tredici le categorie finaliste e due i Premi speciali. A Gabriele Lavia (nella foto) attore, regista e sceneggiatore italiano tra i più acclamati, che l’anno scorso ha compiuto 80 anni, va il Premio del Presidente, un premio dato direttamente dal Presidente della Giuria, Gianni Letta; mentre ad Annamaria Granatello, dal 2006 Presidente e Direttrice del Premio Solinas, il Premio Graziella Lonardi Buontempo con il quale viene onorata la memoria di Graziella Buontempo mecenate napoletana, celebre collezionista e amante dell’arte contemporanea. …segue articolo sul sito Cronaca Oggi Quotidiano
Le Maschere del Teatro Italiano 2023: ecco i vincitori Robert Carsen: "Dobbiamo fare il possibile affinché il teatro continui a vivere, per attirare nuovo pubblico e non per mantenere in vita persone che fanno sempre le stesse cose".
Tra i premi non assegnati figura quello di Maria Cristina Gionta , candidata tra i Migliori monologhi. Il suo Bellezza Orsini. La costruzione di una strega , drammaturgia e regia di Silvio Giordani, molto apprezzato dalla critica non è riuscito a vincere ma come da lei dichiarato, ha comunque fatto parte della terna finalista. Per la Gionta comunque l’esperienza è stata positiva: "Sono contenta nonostante non abbia vinto perché si è comunque creata una sinergia tra i teatranti, soprattutto nella mia categoria con Elena Arvigo e Ermanna Montanari. Ma questo accade quando condividi le emozioni. La scelta di organizzare la serata in piazza e di portare di più il teatro tra la gente, l’ho trovata molto positiva. In televisione si dovrebbe parlare di più di teatro, in orari meno di nicchia, per sensibilizzare di più le persone allo spettacolo dal vivo. Perché lo spettacolo va visto a teatro, è unico e irripetibile ogni volta. Questa è l’identità fortissima del teatro.’" …segue articolo sul sito Teatro.it
diretto da Pietro Longhi e Daniela Petruzzi
Centro Teatrale Artigiano Sede Fiscale: Via Monte Zebio 14/c 00195 Roma Partita Iva e Codice Fiscale: 13195511004 SteveR
Bellezza Orsini. La costruzione di una strega. Rappresentazione Teatrale in occasione della Domenica di carta 2021 Domenica di carta 2021, il 10 ottobre, presso la Biblioteca Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma, la Compagnia del Centro Teatrale Artigiano diretta da Pietro Longhi ha organizzato una rappresentazione teatrale che evidenzierà la figura femminile, Bellezza Orsini, protagonista nel Cinquecento di una vicenda drammatica. Nel 1528 Bellezza Orsini, figlia naturale di Pietro Angelo e serva degli Orsini, feudatari di Monterotondo, accusata di stregoneria in seguito alla fama pubblica sui suoi malefici con le erbe. Processata e torturata nella Rocca di Fiano Romano, finì per cedere alle accuse passando da una decisa difesa dei suoi comportamenti alla descrizione del sabba con il diavolo attorno all’albero di noce di Benevento. Alla condannata viene applicata la tortura riservata agli uomini, senza le attenuazioni usuali per le donne, in quanto strega. Al settimo tratto di corda Bellezza crolla a terra e confessa di essere strega, di avere insegnato la “stregoneria” a tantissime persone e di aver ammalato e guarito per denaro. L’evento ha un epilogo tragico. Il notaio stesso, che trascrive il verbale, la ritrova riversa a terra moribonda: sgozzatasi con un chiodo alla gola, pronunciò che, tentata dal diavolo, si era uccisa per scomparire dal mondo. Introdotta da Michele Di Sivo, la storia sarà narrata con le voci di Maria Cristina Gionta e Luca Negroni della Compagnia del Centro Teatrale Artigiano diretto da Pietro Longhi. I testi sono tratti dal volume “Bellezza Orsini. La costruzione di una strega” di Michele Di Sivo. La drammaturgia e la regia sono a cura di Silvio Giordani. Musica dal vivo di Emiliano Ottaviani. Costumi Sorelle Ferroni.
"Plautilla", percorso drammaturgico su Plautilla Bricci l'Architettatrice Archivio di Stato di Roma - Sala Alessandrina - 27 aprile 2022 Plautilla Bricci, figura singolare e a tratti unica nella Roma barocca del Seicento, sarà al centro di un percorso drammaturgico scritto e diretto dal Teatro Manzoni e dal Centro Teatrale Artigiano in programma presso l’Archivio di Stato di Roma il 27 aprile . La performance teatrale sarà introdotta da Yuri Primarosa , curatore della prima mostra interamente dedicata all’artista, Plautilla Bricci pittrice e architettrice. Una rivoluzione silenziosa presso la Galleria Corsini. Formatasi nella bottega del padre Giovanni, in una società a carattere fortemente maschile, la giovane Plautilla Bricci inizia la sua carriera artistica nella cerchia romana del Cavalier d'Arpino. Un atto notarile del 1663, relativo ai lavori per la realizzazione di Villa Benedetta fuori Porta San Pancrazio sul Gianicolo, ci restituisce per la prima volta l'uso della parola " architettrice ", riferito proprio a Plautilla. Tale definizione sancisce l'autonomia della donna nella sua attività progettuale, che sino ad allora era rimasta in ombra e relegata a collaboratrice di più illustri architetti e pittori. Plautilla è quindi autrice del progetto di Villa Benedetta, detta anche il Vascello per la sua pianta articolata; la villa era stata commissionata dall'abate Elpidio Benedetti , amico e consigliere del cardinale Mazzarino, con cui la Bricci nel tempo aveva intessuto un intenso sodalizio che le garantì un’indipendenza rarissima per una donna dell’epoca. L'edificio si sviluppava su tre piani e presentava una ricca decorazione interna: una delle volte del piano nobile era affrescata con "L'Aurora" di Pietro da Cortona. Nel 1849 l'edificio divenne un avamposto delle truppe garibaldine impegnate contro l'esercito francese, andando purtroppo distrutto. Nel fondo dei Trenta Notai capitolini dell’'Archivio di Stato di Roma sono conservati il capitolato e sette disegni di Villa Benedetta, probabilmente i primi progetti architettonici tracciati da una donna a essere giunti ai nostri giorni, a testimonianza del ruolo di direttrice dei lavori svolto da Plautilla. “Plautilla”, diretta da Silvio Giordani, interpretata da Pietro Longhi e Claudia Ferri con musiche dal vivo di Emiliano Ottaviani e Carla Mulas González, verrà rappresentata presso la Sala Alessandrina il 27 aprile alle ore 16.
Venerdì 29 aprile ore 17.00 Via Monte Zebio 14, Roma CENTRO TEATRALE ARTIGIANO presenta «URSULA HIRSCHMANN» drammaturgia e regia di SILVIO GIORDANI Da «Ventotene. Il viaggio di Ursula verso l’Europa» di Emanuela Lucchetti e Gianpiero Chionna con MARIA CRISTINA GIONTA, GIUSEPPE RENZO, EMILIANO OTTAVIANI musiche dal vivo eseguite da LAURA MAZZON Primo appuntamento della nuova iniziativa al Teatro Manzoni di Roma: la serie teatrale “NASCOSTE. Storie perse tra le pagine del tempo” a cura di MICHELE DI SIVO, EMANUELA LUCCHETTI E FABRIZIO OLIVERIO Una nuova iniziativa al Teatro Manzoni di Roma: il prossimo 29 aprile alle ore 17.00 prende il via con “Ursula Hirschmann” drammaturgia e regia di Silvio Giordani - la serie teatrale Nascoste. Storie perse tra le pagine del tempo, a cura di Michele Di Sivo, Emanuela Lucchetti e Fabrizio Oliverio. “Nascoste” sono storie spesso dimenticate, fatte di gesta eroiche, emancipazione e resistenza. Vite e racconti persi tra le pieghe del tempo in attesa di qualcuno che li ascolti. Vicende che approdano a teatro per presentarsi allo spettatore in una veste nuova grazie ad un percorso drammaturgico ed all’incontro del Centro Teatrale Artigiano di Roma con il Master Esperto in Comunicazione Storica dell’Università Roma Tre. Il progetto si avvale anche della collaborazione dell’Associazione E io ci sto che opera a tutto tondo nel campo dell’arte e della cultura. La rassegna prevede una serie di incontri che saranno proposti nella prossima stagione del Teatro Manzoni e vedranno al centro figure come Margherita Sarfatti, Isabella De’ Medici, Giandante X, Bellezza Orsini, Pippa Bacca. La figura di Ursula Hirschmann e la nascita del Manifesto di Ventotene saranno al centro della prima “storia”, in programma proprio il 29 aprile alle ore 17.00 con Maria Cristina Gionta, Giuseppe Renzo ed Emiliano Ottaviani. Musiche dal vivo eseguite da Laura Mazzon. Il progetto verrà introdotto dal Professore Michele di Sivo, storico e insegnante di Archivistica all’Università degli Studi RomaTre. A seguire si terrà una breve prefazione alla rappresentazione teatrale su Ursula Hirschmann a cura di Emanuela Lucchetti, comunicatrice storica, attualmente partecipe al programma di approfondimento storico Passato e Presente, condotto da Paolo Mieli. Al termine della rappresentazione teatrale si terrà un dibattito con il pubblico in sala, condotto dalla stessa Emanuela Lucchetti e Fabrizio Oliverio, archeologo ed esperto in comunicazione storica, televisiva e multimediale.
Festival delle Ville Vesuviane
Teatro Manzoni
Con lo spettacolo "Bellezza Orsini" prodotto dal Centro Teatrale Artigiano MARIA CRISTINA GIONTA è entrata nella terna del migliore interprete, sezione monologhi, del premio LE MASCHERE DEL TEATRO ITALIANO. Il 7 settembre 2023, con ripresa di RAI 1 si terrà la cerimonia di premiazione presso il TEATRO STABILE DI CATANIA.
7 settembre - Catania - Serata di gala per il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2023 Si terrà il 7 settembre alle 20,30, a piazza Università a Catania, con diretta/differita su Raiuno condotta da Tullio Solenghi, la serata finale del Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2023 organizzato per il secondo anno dal Teatro Stabile di Catania. Tredici le categorie finaliste e due i Premi speciali. A Gabriele Lavia (nella foto) attore, regista e sceneggiatore italiano tra i più acclamati, che l’anno scorso ha compiuto 80 anni, va il Premio del Presidente, un premio dato direttamente dal Presidente della Giuria, Gianni Letta; mentre ad Annamaria Granatello, dal 2006 Presidente e Direttrice del Premio Solinas, il Premio Graziella Lonardi Buontempo con il quale viene onorata la memoria di Graziella Buontempo mecenate napoletana, celebre collezionista e amante dell’arte contemporanea. …segue articolo sul sito Cronaca Oggi Quotidiano
Le Maschere del Teatro Italiano 2023: ecco i vincitori Robert Carsen: "Dobbiamo fare il possibile affinché il teatro continui a vivere, per attirare nuovo pubblico e non per mantenere in vita persone che fanno sempre le stesse cose".
Tra i premi non assegnati figura quello di Maria Cristina Gionta , candidata tra i Migliori monologhi. Il suo Bellezza Orsini. La costruzione di una strega , drammaturgia e regia di Silvio Giordani, molto apprezzato dalla critica non è riuscito a vincere ma come da lei dichiarato, ha comunque fatto parte della terna finalista. Per la Gionta comunque l’esperienza è stata positiva: "Sono contenta nonostante non abbia vinto perché si è comunque creata una sinergia tra i teatranti, soprattutto nella mia categoria con Elena Arvigo e Ermanna Montanari. Ma questo accade quando condividi le emozioni. La scelta di organizzare la serata in piazza e di portare di più il teatro tra la gente, l’ho trovata molto positiva. In televisione si dovrebbe parlare di più di teatro, in orari meno di nicchia, per sensibilizzare di più le persone allo spettacolo dal vivo. Perché lo spettacolo va visto a teatro, è unico e irripetibile ogni volta. Questa è l’identità fortissima del teatro.’" …segue articolo sul sito Teatro.it